SEO per principianti: guida per ottimizzare i tuoi contenuti
Con il termine SEO, acronimo di Search Engine Optimization si indicano tutte quelle attività che servono per rendere un sito ben visibile sui motori di ricerca.
Ma cosa vuol dire concretamente ottimizzare un sito in ottica SEO? Dal punto di vista tecnico significa far sì che tutti i tuoi contenuti siano facilmente “rintracciabili” tramite i motori di ricerca. Si tratta ad esempio di impostare il tuo CMS perché generi correttamente gli URL.
L’importanza dei contenuti per la SEO
Non esistono però solo le questioni tecniche. Certo, queste sono la base sulla quale costruire tutto. Ma anche i contenuti giocano un ruolo importantissimo in ambito SEO.
Google stesso in una delle sue guide dichiara:
La creazione di contenuti interessanti e utili influisce sul sito web probabilmente molto più di tutti i fattori illustrati in questo articolo. Gli utenti sanno riconoscere i contenuti validi quando li vedono e probabilmente sono disposti a consigliarli anche ad altre persone, ad esempio tramite post di blog, servizi social media, email, forum o altro.
Il passaparola e la condivisione organica sono ciò che ti aiuta a creare la reputazione del tuo sito sia tra gli utenti sia in Google e raramente si verificano senza contenuti di qualità.
Quindi ottimizzare un sito in ottica SEO significa anche e soprattutto creare contenuti coinvolgenti, che siano al tempo stesso appetibili e interessanti per i tuoi lettori, e rispettosi degli standard dei motori di ricerca.
Se crei del contenuto inutile, o che non interessa a nessuno, difficilmente scalerai i motori di ricerca, almeno in modo “onesto”. Al contrario, se crei contenuti di qualità, che il tuo target reputa utile e interessante otterrai grandi soddisfazioni.
Come ottimizzare i contenuti del tuo sito o blog in ottica SEO
Ok facciamo subito una premessa: occuparsi di SEO è un’arte, oltre che una professione precisa. Affrontare seriamente le sfide dell’ottimizzazione infatti richiede tempo e studio, e non ci sono ricette universali che permettono risultati rapidi.
Ma se non hai un budget dedicato da investire nei servizi di un professionista, o se stai cercando semplicemente di lanciare un blog amatoriale, ecco alcuni consigli per evitare gli errori SEO più comuni e ottenere un posizionamento migliore.
Se poi il tuo progetto crescerà fino a permetterti di assumere un esperto SEO, ecco, questo esperto probabilmente sarà felice perché gli consegnerai un sito già pronto per lavorarci su. E tu sarai in grado di capire meglio alcune delle sue scelte.
Tecniche SEO: cosa cambia nel 2018
Il web è una realtà in continuo aggiornamento: le tecnologie si evolvono rapidamente, così come le abitudini degli utenti.
Ormai gli aggiornamenti dei maggiori motori di ricerca sono costanti e frequenti. Questo è vero soprattutto per Google, che resta il motore di ricerca più importante e quello sul quale baseremo la maggior parte delle attività SEO.
Nonostante i vari cambiamenti però possiamo trovare delle costanti, che conducono in un’unica direzione: il miglioramento della qualità dei contenuti ai quali gli utenti accedono dal motore di ricerca.
Con questo criterio ad esempio negli ultimi anni sono stati penalizzati i siti con contenuto di scarso valore, creati solo per scalare il ranking di Google, oppure quelli costruiti esclusivamente come contenitori di pubblicità.
Metti l’utente al centro
Se Google – e gli altri motori di ricerca – mettono l’utente al centro, anche la nostra strategia SEO dovrà seguire l’esempio.
Quindi prima di cominciare qualsiasi piano per l’ottimizzazione del tuo sito, chiediti chi sono i tuoi utenti, e quali domande si pongono quando usano un motore di ricerca.
Sembra una questione banale, ma concentrarsi su questioni puramente tecniche ignorando i bisogni dell’utente è uno degli errori SEO più comuni.
Quindi il mio consiglio principale è: chiediti sempre cosa vuole il tuo visitatore/cliente ideale. Magari sviluppa delle “Personas“, degli utenti-tipo al quale ti rivolgi. Questo ti aiuterà a focalizzarti su alcune questioni, ad esempio:
- di cosa ha bisogno il tuo utente?
- Quale problema potresti risolvere con il tuo post?
Se riesci a rispondere a queste domande avrai già un buon punto di partenza per creare restringere i campo e creare un post in linea con gli interessi dei tuoi lettori.
Oltre le keywords
In passato le Keywords erano le vere star delle attività SEO. Oggi invece sappiamo che i motori di ricerca si concentrano più sull’aspetto conversazionale delle query di ricerca e sul contesto.
Dal 2013 in poi, cioè a partire dall’aggiornamento di Google chiamato Hummingbird il peso della LIS o Latent Semantic Indexing è aumentato costantemente. Si tratta di un metodo di indicizzazione basato sugli aspetti semantici dei documenti.
Sì, perché sempre più spesso noi utenti non ci limitiamo a cercare una parola su internet, ma poniamo vere e proprie domande. E i motori di ricerca, Google in testa, si sono adeguati di conseguenza.
Così ad esempio Google presterà attenzione non a una singola parola chiave ma all’intera frase cercata da un utente, al luogo dal quale si sta connettendo. O ancora cercherà di interpretarne il senso anche valutando se la connessione proviene da un dispositivo mobile.
[notification type=”alert-info” close=”false” ]Le domande in linguaggio naturale saranno sempre più importanti con la diffusione della ricerca vocale, già oggi disponibile su quasi tutti gli smartphone e sui cosiddetti “assistenti” (es: Alexa di Amazon e Google Assistant, per capirci).[/notification]
Per questo occorre partire sempre da una keyword primaria per poi cercare con un po’ di fantasia e gli strumenti giusti le varie combinazioni secondarie pertinenti.
L’attenzione quindi si sposta dalle keywords alle intenzioni di ricerca. La sfida consiste nel cercare di indovinare il tipo di domanda posta dall’utente, trasformandola in frasi da utilizzare nei nostri contenuti.
Ad esempio se la tua attività riguarda l’abbigliamento di lusso, non limitarti a keyword/keyphrases come “abbigliamento donna” ma immagina contesti di ricerca come “dove acquistare abbigliamento da donna in centro a Roma”. Frasi e locuzioni come questa possono essere facilmente inserite in un testo in modo naturale e soprattutto utile per l’utente.
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Due strumenti gratuiti e utilissimi, anche per query in italiano, sono Ubersuggest, LSIGraph e Answer The Public.
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I meta tags: servono ancora?
Tecnicamente l’importanza dei meta tags come tecnica SEO è diminuito notevolmente negli anni.
Alcuni, come il meta tag “keywords”, sono addirittura obsoleti. Altri invece come i tags “Title” e “Description” non dovrebbero comunque essere ignorati.
Se è vero infatti che questi due tags non influiscono direttamente sul ranking del sito, giocano comunque un ruolo importante per l’utente.
Infatti le informazioni contenuti nei meta tags Title e Description forniscono rispettivamente il titolo e la descrizione che verranno visualizzate nelle SERPs (o pagine dei risultati) di Google. Se ben scritti e ottimizzati possono attrarre l’utente sulla propria pagina, magari a scapito di un risultato della concorrenza.
[notification type=”alert-info” close=”false” ]
Alcuni plug-in di WordPress, come ad esempio il celebre Yoast SEO, offrono la possibilità di editare questi tags in modo semplice per ogni post e pagina del sito.
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Produci contenuti di qualità
Una volta trovate le combinazioni di parole chiave e i concetti sui quali concentrarsi, puoi usare tutto questo materiale per scrivere il tuo contenuto.
La vecchia massima secondo la quale nella comunicazione web Content is king / “il contenuto è il re” è oggi più vera che mai, visto che Google penalizza il contenuto inconsistente e quello creato in modo artificioso – ad esempio testi troppo lunghi in cui le parole chiave compaiono troppo e troppo spesso.
[notification type=”alert-info” close=”false” ]Esiste una sola regola per la creazione di contenuti di qualità: ricordati che stai scrivendo per i tuoi lettori e non per i motori di ricerca! [/notification]
Quindi scrivi sempre tenendo presente le esigenze di chi legge:
- scegli un tono adeguato al tuo pubblico
- usa un linguaggio chiaro, con frasi non troppo lunghe e costrutti complicati – a meno che tu non scriva testi letterari!
- fai attenzione ai titoli organizzandoli in modo gerarchico nel tuo testo, per spezzare paragrafi troppo lunghi e rendere il brano più leggibile
- usa grassetti e corsivi e in genere la formattazione del testo per attrarre l’attenzione del lettore sui passaggi più importanti
- fai attenzione a errori e refusi
Cura l’indicizzazione delle immagini
Se nel tuo sito usi immagini non dimenticare che anche queste vengono indicizzate da Google, quindi cerca di rispettare alcune buone pratiche:
- rinomina il file dell’immagine in modo che il suo nome descriva il contenuto. Evita nomi di file com “IMG00102.jpg” e opta per nomi come “nomeprodotto-variante-colore.jpg” oppure “nome-location.jpg”
- compila sempre gli attributi immagine, come la descrizione, il titolo e il testo alternativo; molti CMS, come ad esempio WordPress, ti permettono di farlo già durante il caricamento delle immagini
- quando inserisci l’immagine nel testo aggiungi una didascalia
In conclusione
Creare contenuti ottimizzati per i motori di ricerca o ottimizzare i tuoi vecchi post è difficile, ma non è impossibile. Se sei a tuo agio con la scrittura, ti basterà fare attenzione alle buone pratiche che ti ho elencato.
Se la scrittura invece non è il tuo forte, puoi comunque cercare di applicare i consigli che ti ho dato per creare contenuti migliori.
[Crediti immagine copertina: Freepik ]
Se invece pensi di aver bisogno di una mano con i contenuti o la struttura del tuo sito, contattami per trovare insieme la soluzione più adatta per la tua attività.