The Storytelling Animal: siamo tutti nati con l’istinto di narrare
La nostra vita è immersa nelle storie, costantemente. Vi siete mai chiesti perché? Lo ha fatto Jonathan Gotschall con questo libro nel quale esplora l’istinto innato dell’uomo per la narrazione.
Mi sono imbattuta in questo libro un po’ per caso, dopo averne letto una recensione su una newsletter. Mi ha incuriosito subito, perché sono una gran divoratrice di storie – libri, film, serie tv, non resisto di fronte a una storia be raccontata. E poi come ho scritto recentemente in un post, spesso lo storytelling è per me uno strumento di lavoro.
Ma di cosa parla The Storytelling Animal ? La premessa del libro – tradotto in italiano come L’istinto di narrare, edito da Bollati Boringhieri – è molto semplice: il raccontare storie è una capacità innata dell’essere umano. Ma in che modo questa capacità ci è stata di un qualche vantaggio dal punto di vista evolutivo, come specie?
Il libro
L’istinto di narrare,
Come le storie ci hanno reso umani
di: Jonathan Gotschall
Editore: Bollati Boringhieri
Anno: 2014
ISBN: 978-8833924670
Gotschall ci accompagna quindi in un viaggio affascinante che analizza lo storytelling dal punto di vista della psicologia, della neurologia e dell’antropologia, partendo dalle origini del genere umano. Dal racconto delle gesta dei cacciatori fissati per sempre nelle pitture rupestri fino al binge watching delle serie su Netflix.
Sì perché la capacità di narrare esiste almeno da quando sono apparsi gli homo sapiens. Forse questo non ci sembra sbalorditivo oggi, con tutto il tempo che abbiamo da dedicare a prodotti di narrativa disponibili ovunque e a ogni ora del giorno. Ma non dimentichiamo che il “tempo libero” da dedicare alla cultura o al divertimento è un’invenzione molto recente.
Se pensiamo invece alla vita dei nostri progenitori, la cui principale preoccupazione era sicuramente la sopravvivenza, ecco che tutto si ridimensiona.
In effetti se gli antichi sapiens lasciavano da parte per qualche ora la caccia, la difesa e la raccolta di cibo per dedicarsi al racconto di storie, allora vuol dire che questo portava sicuramente un qualche vantaggio al gruppo. Un comportamento che a quanto pare ci ha permesso di sopravvivere fino a oggi.
E non si tratta solo di raccontare storie seduti attorno al fuoco. L’essere umano infatti vive gran parte della sua vita immerso in narrazioni, anche quando dorme. Ci hai mai pensato? Anche i nostri sogni hanno sempre la forma di una storia. E gran parte della giornata sogniamo a occhi aperti, oppure pensiamo alle cose che potremmo fare – o ripensiamo a quelle che abbiamo fatto – rappresentando storie nella nostra testa.
Nel suo testo Gotschall riassume un po’ i vari studi che fino ad oggi hanno indagato sulla capacità umana di narrare storie, cercando di dare una spiegazione a questa attitudine che ci distingue da tutti gli altri animali.
Le storie quindi ci sarebbero utili in moltissimi modi. Nella prima infanzia e durante tutta la crescita ci aiutano a sviluppare metodi per superare ostacoli e problemi che incontreremo nella vita adulta – è il caso i draghi da combattere e le principesse da salvare delle fiabe per bambini. Dalle storie che leggiamo da adolescenti impariamo spesso le regole di interazione sociali in situazioni che ancora non abbiamo sperimentato.
Le storie che creiamo nelle nostre menti invece spesso servono a simulare situazioni prima che accadano, a creare scenari utili per prendere decisioni – una sorta di realtà virtuale nella quale ci immergiamo quotidianamente senza bisogno di alcun dispositivo elettronico. O in alcuni casi sono narrazioni funzionali alla nostra visione di noi stessi e del mondo.
Se ti occupi di scrittura, o fai storytelling con qualsiasi altro mezzo espressivo, secondo me non puoi fare a meno di leggere questo libro. Sicuramente il libro L’istinto di narrare ci aiuta a capire l’importanza della narrazione nella nostra vita – e in quella delle persone per le quali creiamo i nostri contenuti.
In particolare Gotschall si avventura nell’esplorazione del nuovo contesto digitale, riflettendo se e in che modo questo ha cambiato il nostro modo di produrre o fruire narrazioni. Una prospettiva interessante che ci riguarda da vicino, non solo quando scriviamo un post ma anche quando giochiamo al nostro videogame preferito, o ci immergiamo in uno scenario di realtà virtuale.